Scenari immobili
La pittura di Guglielmo Meltzeid ritaglia immagini, piccole molecole di particolari che caratterizzano la vita quotidiana così come la osserva l’artista, cogliendone gli spunti e le connotazioni che colpiscono la sua attenzione sensibile.
E’ una figurazione caratterizzata da un’impronta grafico-illustrativa e da una pittura “liquida” e raffinata che traspare un delicato effetto “gommato” che denota un uso sapiente del colore acrilico.
Irradia una pacata sensazione di ottimismo e speranza grazie all’intuito esplicativo ed efficace che è tipico dell’artista Meltzeid. Tutto è inondato di luce, riflessi e studiato nel dettaglio. Si riesce a respirare un’atmosfera quasi da fiaba dove lo scenario risulta immobile e incantato, quasi sospeso; dove i personaggi o gli oggetti rifranti donano all’osservatore assorto un rimando agli stilemi classici.
Ritratti di personaggi noti e di amici, familiari catturano l’attenzione di Guglielmo Meltzeid che ce li descrive con afflato e precisione, esattamente come il suo sguardo li percepisce; aggiungendo volutamente un pizzico di poesia che ci lascia ricordare quelle atmosfere tipiche degli anni ’50 e ’60 a tratti affabulanti, a tratti trasognate.
Oltre ai ritratti ama anche dipingere i particolari lenticolari di moto e auto anche d’epoca – ma non solo – con uno spirito quasi ludico. Gli effetti speculari metallici emanano un’idea di rintracciabilità nella verosimiglianza e nella forma presenti nell’ambiente circostante. Le immagini del quotidiano sono anche rivolte alla ricerca di sé; riflettono un’indagine dal vero, incisiva, in alternativa al linguaggio materico/plastico.
Nelle opere di Guglielmo Meltzeid noto una propensione quasi intuitiva al “Realismo” della pittura di Edward Hopper ed al “Precisionismo” tipico di Charles Sheeler che vengono declinati grazie ad una chiave di lettura del tutto personale e originale.
Massimiliano Bisazza
Quale espressione definisce meglio la cifra stilistica di Guglielmo Meltzeid?
Non credo si possa parlare di Realismo o di Iperrealismo… tout- court. Nel suo lavoro c’è troppa anima, troppo sentimento e comunicazione emotiva per poter utilizzare definizioni schematiche.
Se con iperrealismo intendiamo una spietata fotografia della realtà dettagliata e radiografata con maniacale esattezza, non è questo l’ approccio di Meltzeid che ci parla invece di un realismo poetico e romantico. E’ sicuramente vicino ad Edward Hopper ma non alla sua malinconia e alla sua solitudine, ambedue allontanate con una serena rappresentazione della vita e del dato reale.
Ciò che scrisse Massimo Bontempelli a proposito del Realismo magico “La vita più quotidiana e normale vogliamo vederla come un avventuroso miracolo” ben si confà alla poetica di Meltzeid che, indagando il quotidiano, dà magia ed enfasi ad azioni , ad oggetti “culto” (moto, auto, barche) a paesaggi amati e impressi nella memoria, a persone care, con il grande coraggio insito nell’amare la normalità della vita.
La rappresentazione del mezzo meccanico, auto o moto che sia, sembra umanizzata: gli oggetti appaiono animati da uno spirito che emerge attraverso riflessi di cieli azzurri, di fronde di alberi, profili di case, un volto, una coccinella…..riflessi che evocano l’intorno in cui il soggetto è inserito. Ed ecco che lo sfondo diventa primo piano e si identifica come un lungomare, un paese, un’atmosfera, ben conclusi nella composizione chiara e ordinata dell’opera che li rappresenta, realizzata con la massima attenzione ai dettagli identificativi.
I ritratti di Meltzeid sono una fotografia interiore, la personalità e il carattere della persona raffigurata emergono con chiarezza, arricchiti sempre di un sorriso, di un ammiccare complice e malizioso o gioioso. Il soggetto è reso sulla tela con la stessa intensità di un incontro felice.
Il realismo di Guglielmo Meltzeid esige un’attenzione massima per compiersi in arte, nell’assoluto dominio del linguaggio pittorico.
Maria Teresa Briotti